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Nuove tendenze food: arriva anche in Italia il foodsharing contro lo spreco del cibo
Creata da La Redazione il
Bikesharing, carsharing, couchsharing e infine foodsharing. Tutto questo non è più un sogno perchè anche in Italia sta piano piano prendendo piede il modello della “dispensa condivisa”, un modo utile e divertente di evitare gli sprechi.
Da qualche anno il movimento contro gli sprechi si è fatto più animato. Sono nate nel tempo moltissime piattaforme che permettono la condivisione di cibo.
iFood share, per esempio, si ispira ad un modello tedesco, fondato sullo scambio diffuso in diverse città del Paese. La filosofia sostiene che la condivisione sia un atto d’amore. Come funziona? Basta entrare nel sito e iscriversi come donatore o come beneficiario; a quel punto bisogna descrivere il cibo disponibile in dispensa e la sua quantità. In seguito si può entrare in contatto con chi, nella stessa zona, è interessato a ritirarlo. In questo modo si crea una “community”. Qualcuno magari avrà bisogno di un ingrediente che non ha in casa, si collega e cerca se qualche utente nella sua zona ne è in possesso, poi non resta che confermare la scelta e incontrarsi in un luogo comodo a entrambi. Il caso di utilizzo più comune è quello di persone che si allontanano da casa per qualche giorno e in frigo hanno ancora delle provviste e, invece di buttarle, preferiscono regalarle a chi le ha bisogno.
Meccanismo analogo lo usano altre piattaforme, come LMSC, che ricalcano il grande successo di quelle straniere come la finlandese Saa syoda (che letteralmente significa “licenza di mangiare”).
Oltre ad evitare gli sprechi, queste applicazioni creano nuovi legami e abbattono le barriere tra le persone.
Ed è proprio alla famiglia della porta accanto che si rivolge un’altra utility, nextdoorhelp, il buon vicinato 2.0 che permette di regalare quanto può essere consumato prima della data di scadenza.
Tutto questo avviene senza che vi sia un baratto o uno scambio merce-denaro. Eppure i vantaggi sono molteplici in termini economici, ambientali e sociali.
Chi riceve il prodotto non dovrà spendere denaro, i rifiuti e le emissioni di Co2 vengono decisamente ridotte. Inoltre questa nuova forma di “scambio” fa bene alla società, rimette in contatto le persone e crea nuove relazioni. La nascita di una nuova amicizia tra chi pratica il foodsharing potrebbe essere sancita da un invito a cena e dalla condivisione di un ottimo dolce al cucchiaio, come quello che si ottiene con il Preparato per Bônet con granella e caramellato cameo.
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Commenti (2)
mai sprecare o buttare il cibo!!! è un peccato!!!!!!
Stupenda iniziativa