Il lato dolce del Lazio

Quando si pensa alla cucina laziale o a quella romana la mente vola subito verso lidi salati: pasta alla carbonara, all’amatriciana o alla gricia, carciofi alla giudia, saltimbocca, pizza bianca, pizza e fichi… Eppure la tradizione dolce non è da meno e propone preparazioni tanto ricche di gusto quanto varie nei sapori. La ricotta è molto apprezzata in questa regione e viene utilizzata per preparare una crostata di frolla ripiena, che viene cotta al forno affinché la superficie risulti leggermente dorata, oppure come base per il budino di ricotta. In questo caso il formaggio viene mescolato con zucchero, tuorli d’uovo e un pizzico di cannella. Preparazioni più semplici, ma non per questo meno buone, sono le ciambelline al vino o i mostaccioli, particolari biscotti a pasta dura tutti da sgranocchiare. Tra i dolci per le occasioni speciali vale la pena citare le frittelle di riso di San Giuseppe (preparate nell’alto Lazio, ma anche in Toscana e in Umbria) cucinate generalmente per la festa del papà il 19 di marzo, oppure il natalizio pangiallo di Palestrina composto da miele, zucchero, uva sultanina, frutta secca, cioccolato e scorzetta d’arancia. Ultimi, ma solo nell’elenco, i maritozzi. Vere e proprie “bombe di bontà”, sono panini morbidi tagliati a metà e riempiti di soffice panna montata. Se li preparate in casa vi consigliamo di assaggiarli con la Dolceneve PANEANGELI, non ne resterete deluse. Il curioso nome maritozzo deriva dall’usanza diffusa anni fa secondo cui i ragazzi regalavano questi pasticcini alle loro promesse mogli. Lo sapevate?