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La fiaba della candela

Creata da La Redazione il
La fiaba della candela

“C’era tanto tanto tempo fa, un luogo lontanissimo mai segnato su nessuna carta geografica dove un giorno accadde qualcosa di straordinario. Là dove si racconta che gli inverni fossero particolarmente lunghi, c’era un villaggio dove la vita scorreva aspettando la bella stagione. Si viveva con la natura, secondo i suoi ritmi. Le giornate erano fatte di preparativi in previsione del ritorno nei campi mentre i bambini sognavano di giocare nuovamente nei prati. Il buio imperava e i pasti erano frugali ma il ricordo dei fiumi rigogliosi, della frutta succosa e di fronde verdi rasserenava le persone anche nelle lunghe e buie giornate. C’era una gioia sui volti di questi abitanti che era bello vedere per chiunque passasse di lì, anche se non si capiva molto cosa ci fosse da sorridere in quel posto così freddo, battuto da venti e neve.

 

Qui abitava anche un pastore molto intraprendente. Nei mesi invernali teneva tutte le sue adorate mucche al caldo in una grande e confortevole stalla, mentre in estate le portava a nutrirsi con l’erba migliore lungo le valli della sua terra. Fu così che in uno dei suoi viaggi di perlustrazione trovò qualcosa di incredibile in una nicchia ai piedi di una imponente montagna: una fiammella sospesa nel vuoto.

“E’ una magia!!”

“Un fiore… quanto vorrei odorare un fiore!” disse una voce all’improvviso.

“Caspita! Chi è?” urlò il pastore “Cos’è mai questa fiammella. Come fa ad ardere senza legna che la alimenti?”

“Con l’estate torneremo a giocare nei prati” disse un’altra voce.

“Chi parla?” urlò ancora il pastore.

Tanti erano gli interrogativi sulla fiammella e quelle strane voci ma ancora di più il desiderio di farla propria per semplice curiosità. La nascose in un barattolo e la portò con sé in viaggio.

 

Passarono un paio di settimane e il pastore tornò al suo villaggio. Nel corso del viaggio aveva custodito il barattolo segretamente senza aver capito “quale tesoro” potesse mai aver trovato. Arrivato alle porte del villaggio si accorse subito di qualcosa di strano. Le persiane erano tutte chiuse, nessuno per la strada… aveva nevicato e il cielo era grigio, ma solitamente la vita non si fermava mai, invece quel giorno non c’era anima viva in giro. Tra la sorpresa e lo sgomento si affrettò verso casa. Focolare spento, freddo intenso, la moglie e i figli non lo salutarono, spenti nel volto mentre meccanicamente si preparavano a tavola. Non c’era gioia sui loro volti. Alle domande del pastore, nessuna risposta. Per cercare spiegazioni si recò dal vicino e vide replicata la stessa scena di sconforto. Uguale tristezza in un’altra casa e in un’altra ancora. Non c’erano desideri, speranze, promesse. Solo il presente grigio e gelido come il vento che mordeva i volti.

 

Cosa poteva essere mai successo? Aveva bisogno di uno spiraglio di luce... e poi capì cosa aveva preso senza cattive intenzioni. Quelle voci erano i desideri dei suoi figli, i suoi, di tutti. La fiammella era la speranza che li alimentava e lui l’aveva portata via. Ritornò alla nicchia dove versò delicatamente la fiammella che riinizio ad ardere più luminosa e vigorosa che mai. Il pastore sapeva cosa stava succedendo in quel momento: sapeva che la speranza stava tornando a illuminare i cuori nel suo villaggio.

 

Una luce che porta in cielo i desideri è da sempre il compito di una candelina. Ora che si avvicina il nuovo anno, è un’idea festeggiare illuminando il dolce con le eleganti Candeline numerali. 2021: quale desiderio esprimere?

 

Buon Anno

 



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Commenti (2)

pippa73
pippa73 il

💕

P.Enza
P.Enza il

Che ritornasse la vita normale, ad abbracciarsi e sorridere, senza dover avere paura di questa maledetta epidemia e che nel cuore della gente ci fosse più amore e meno cattiveria, odio, guerra.