Il grano saraceno, un’alternativa gustosa… e gluten free!

La storia del grano saraceno è antica e affascinante. L’origine del suo nome pare risalga al Medioevo, quando i turchi lo portarono in Europa dalla lontana Asia. Fin dal momento in cui raggiunse il nord dell’Italia il suo utilizzo è stato ampiamente documentato ed è sopravvissuto fino ai nostri giorni sotto forma di piatti tipici come i pizzoccheri o la polenta taragna.

A differenza di quanto si tenda a pensare, ingannati dal suo nome, il grano saraceno non è un cereale bensì una pianta da fiore della quale si utilizzano i semi, per produrre ad esempio la farina. I semi del grano saraceno sono privi di glutine, il che li rende una perfetta soluzione laddove si desideri (o si debba) seguire una dieta specifica.

Il grano saraceno ha un sapore apprezzato sia dai palati occidentali, sia da quelli asiatici. Un esempio perfetto del suo consumo internazionale sono i soba giapponesi (soba letteralmente significa infatti grano saraceno), una sorta di pasta simile ai tagliolini mangiata sia calda che fredda, in brodo o come accompagnamento ad altri piatti. Un’altra soluzione, oggi di grande tendenza anche in Italia, sono i blinis russi, delle buonissime focaccine salate da accompagnare tradizionalmente alla panna acida e al caviale ma che si prestano anche alle reinterpretazioni più svariate.

Qualche idea più a portata di mano per utilizzare il grano saraceno, magari per preparare una cena tra amici che sia rigorosamente gluten free? Delle pizzette senza glutine da farcire a piacere e perfette per ogni momento, ottenute mescolando la farina di riso con quella di grano saraceno. Oppure un fumante piatto di pizzoccheri alla valdostana, con tanto formaggio filante! Come dolce potete invece preparare una crostata alla confettura di limoni realizzata con il Preparato per Pasta frolla senza glutine cameo.