Da dove viene la Pavlova

Nonostante il nome possa trarre in inganno, la paternità della Pavlova è contesa tra due Paesi caldi e soleggiati.

Due sono infatti le storie alla base della sua invenzione. La prima racconta che, negli anni ’20, lo chef dell’Hotel Esplanade di Perth, in Australia, creò un dolce in onore di un’illustrissima ospite dell’albergo, la ballerina russa Anna Meteyevna Pavlova. La base di meringa pare venne pensata proprio per ricordare il tutù dell’artista. La seconda versione sostiene invece che la ricetta della Pavlova sia comparsa negli anni ’20 in un libretto di cucina pubblicato in Nuova Zelanda. A dire la verità il dessert proposto si discostava un po’ dalla delizia che siamo abituati ad associare al nome di Pavlova perché era composta anche da strati di gelatine colorate, ma, al di là dei “litigi”, tutti oggi possono apprezzare la Pavlova nella sua dolcissima bontà: una base di meringa, croccante all’esterno e soffice all’interno, ricoperta da una cascata di panna montata e guarnita a piacere con frutta di stagione.

La (relativa) facilità di realizzazione ha fatto sì che la fantasia dei cuochi si scatenasse a creare tantissime versioni della Pavlova: a strati, formato gigante (la Pavlova più grande, da oltre 50 metri quadrati di superficie, è entrata nel Guinnes World Record) oppure mini come quella proposta da La GusTona.

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