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Giornata della gastronomia sostenibile: siamo (anche) ciò che mangiamo!

Creata da La Redazione il
Giornata della gastronomia sostenibile: siamo (anche) ciò che mangiamo!

La fretta è spesso una cattiva consigliera. Può infatti capitare che al supermercato - volenti o nolenti! - si finisca per “agguantare” velocemente gli alimenti che ci servono senza badare granché a quello che stiamo mettendo nel carrello. E invece, almeno ogni tanto, dovremmo proprio rallentare e prestare più attenzione a cosa stiamo scegliendo di acquistare.   
Sapete come si dice, no? “Mangiare è necessità, mangiare in modo intelligente è un’arte”! Ciò che compriamo e cuciniamo dice molto di noi: tutte le fasi, dal momento dell’acquisto fino all’impiattamento, sono significative per il nostro benessere.      
La giornata mondiale della gastronomia sostenibile del 18 giugno è un momento perfetto per ricordarci il reale valore del cibo, dell’alimentazione e della riduzione degli sprechi, nonché per riconoscere le diversità naturali e culturali proprie di ciascuna cucina intorno al mondo.

Per festeggiare con coerenza e per fare in modo che questa non rimanga solo una ricorrenza isolata durante l’anno, abbiamo a disposizione diversi modi per essere consumatori sempre più consapevoli e rispettosi.            
Noi vogliamo darvi 3 spunti, ma sappiate che le vie che portano a una gastronomia più sostenibile sono davvero infinite!

Prediligere frutta e verdura di stagione e locale 

Fragole a ottobre e cocomero a dicembre: in teoria bellissimo, ma siamo sicuri che sia vantaggioso per la salute e per l’ambiente? Riscoprire il concetto di stagionalità dovrebbe farci riflettere su come non ostinarci a voler mangiare alimenti specifici anche fuori stagione.         
Infatti, volete sapere quali sono i vantaggi dei prodotti di stagione? Oltre ad avere un sapore decisamente più pieno e genuino, consumando ad esempio frutta e verdura di stagione è possibile beneficiare al massimo del valore nutritivo di questi alimenti. E, dulcis in fundo, anche il portafoglio ringrazierà!
Se, poi, oltre a stagionale vi interessa anche che il prodotto sia locale… Non vi resta che guardare bene l’etichetta e la provenienza oppure andare direttamente dai produttori presenti sul territorio e fare il pieno di salute sostenibilità a km 0!

     

Ridurre gli sprechi

Un acquisto oculato e più consapevole passa anche dalla quantità di quello che compriamo e mettiamo in tavola! Ogni anno, infatti ognuno di noi (senza accorgersene, probabilmente!) spreca una considerevole quantità di cibo, compresi frutta e verdura.    
Il primo passo per migliorare è imparare ad acquistare il cibo in modo più “misurato”, come cucinare utilizzando gli avanzi o quegli ingredienti che a una prima occhiata ci sembrano meno “gradevoli”.
Se la riduzione dello spreco alimentare vi sta a cuore (come sta a cuore a noi!), sapete cosa potreste fare? Partecipare alla nostra campagna “Sensi di Polpa”, per dare un’altra chance alla frutta imperfetta, ma buona! “Salvate” pesche, albicocche, limoni, e con l’aiuto di Fruttapec trasformateli in gustose marmellate e confetture homemade senza dimenticare di aiutarci ad azzerare il nostro counter: tutti insieme possiamo raggiungere l’obiettivo di “recuperare” 10.000 kg di frutta matura di stagione!
I modi per dare una seconda vita agli alimenti che abbiamo in casa sono tantissimi, fidatevi di noi! Un esempio? La ricetta di una delle nostre blogger per preparare una deliziosa Crostata rovesciata al cioccolato per non sprecare gli avanzi di uova di Pasqua!      

Preferire uova biologiche da galline allevate all’aperto      

Dalle uova di Pasqua passiamo alle uova che si trovano in natura!
Le uova sono infatti un ingrediente che non possono mai mancare nel nostro frigo: si mangiano in mille modi diversi, servono per impasti dolci e salati, e spesso rappresentano un’interessante “opzione last minute” per pranzi e cene. 
Una gastronomia più sostenibile comprende anche una maggiore attenzione proprio alle nostre amiche uova: come fare? Basta sapere dove guardare! Ogni uovo infatti riporta un codice, e la prima cifra è quella che ci dà informazioni sul tipo di allevamento.
Lo “0” indica allevamenti all’aperto biologici, l’”1” sta per allevamenti all’aperto intensivi, il numero “2” vuole dire che le galline sono state allevate a terra, mentre il “3” ci dice che l’allevamento è avvenuto in gabbia.         
Un accorgimento piccolo ma che può fare la differenza: preferire uova biologiche è una scelta importantissima per la salute e per l’ambiente!



Buona giornata della gastronomia sostenibile a tutti!

 

 


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Commenti (2)

lindy53
lindy53 il

Articolo utile e interessante

Ruzi
Ruzi il

sono d'accordo su tutti i punti !